I piccoli Azionisti della Banca Agricola Popolare di Ragusa: “Dal 2016 stiamo subendo il blocco della liquidità delle azioni” – marzo 2019

I piccoli Azionisti della Banca Agricola Popolare di Ragusa dal 2016 stanno subendo il blocco della liquidità delle azioni sottoscritte negli anni in seguito alle decisioni del cda della Banca. Una difficoltà che in tre anni ha modificato il rapporto di fiducia che dovrebbe essere garantito da una Banca Popolare Cooperativa. il cui modello di banca popolare e, la missione da essa perseguita, è stato il motivo per cui molti piccoli risparmiatori hanno investito i loro risparmi nei titoli azionari emessi dalla stessa banca. Titoli proposti come sicuri e, portatori di un guadagno certo, in quanto non soggetti ad oscillazioni di Borsa, garantiti da una crescita di valore costante – grazie alla periodica rivalutazione operata dalla Banca contestualmente alla sua crescita – e, di facile liquidazione mediante il riacquisto da parte della Banca stessa. Dal 2016, tuttavia, la Bapr ha alzato una cortina di ferro facendosi scudo di una direttiva europea, che limita il riacquisto delle proprie azioni secondo principi prudenziali. La Banca – senza avvisare i suoi azionisti – ha limitato drasticamente il riacquisto di azioni proprie, consentendolo per quantitativi sempre minori (30 o 20 azioni per volta) e rendendolo pressoché nullo, sino a bloccarlo, arbitrariamente, nel settembre 2017. Dal 2018, la negoziazione delle azioni avviene solo sul mercato Hi-Mtf, il cosiddetto “borsino”. In un anno questo mercato ha prodotto una flessione del valore nominale da 117,40 euro a 83,50. E, Un progressivo dissanguamento. Un nuovo caso di risparmio tradito, anche considerando che la banca non può più comprarli con fondi propri per precisa norma di regolamento. Ed i piccoli soci sono preoccupati, aspettano evoluzioni.

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antonio bellecci

Sono un architetto delle scelte La mia mission: scoprire il tuo perché

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