Mercati e corona virus – 2 marzo 2020

I mercati finanziari sono passati dal “tutto bene al tutto male”, con un pessimismo che sembra autoalimentarsi. Sono moltissime le cose dette in queste settimane (ed ancora se ne diranno): in televisione, sui giornali, al bar ed in pizzeria. Proviamo ad analizzare i fatti.

  • Mortalità contenuta: secondo gli scienziati, del 15% per gli over 80 anni, poco sopra lo 0% fino ai 50. Aumentano i contagi nel mondo, mentre in Cina (ed in Italia) aumentano le guarigioni. Insomma, anche se dovesse durare all’infinito, impareremo a conviverci. Il banco di prova adesso è il contagio Usa.
  • Economia in recessione? Tutto dipenderà dal suo contenimento. Se entro marzo il virus sarà contenuto (o, avremo imparato a conviverci), i danni per l’economia globale saranno tollerabili. Arduo quindi quantificare l’impatto che il coronavirus avrà sull’economia mondiale, sui singoli paesi e settori industriali.
  • Differenze tra recessione reale e, shock transitorio: le recessioni sono processi endogeni che si auto-alimentano con scelte finanziarie ed economiche eccessive e/o troppo restrittive che provocano la rottura del ciclo, la caduta dei profitti, l’aumento della disoccupazione ed il collasso della domanda aggregata. Le economie impiegano del tempo per recuperare ed assorbire gli impatti. Una epidemia, come un disastro naturale, è uno shock esogeno la cui durata e severità può variare, ma non si auto-alimenta. Una volta trascorso, le dinamiche di domanda ed offerta ritornano ai livelli pre-crisi.
  • La storia dei mercati finanziari, però, insegna che le Borse sono vaccinate contro le epidemie: al netto di qualche temporanea fibrillazione, in passato i listini azionari hanno dato poco peso alle emergenze sanitarie, o si sono comunque rialzati in fretta: nel 2003, con la Sars; durante l’influenza aviaria del 2006 e, quella suina del 2009; di nuovo nell’estate del 2019, dopo l’esplosione di nuovi focolai di morbillo.
  • In conclusione, ricordiamo quanto sia importante tenere ben distinte emotività e razionalità, che non andranno mai d’accordo. Devono valere i motivi per cui abbiamo investito, i progetti, gli obiettivi. E tu, hai obiettivi chiari? Una adeguata pianificazione temporale? Hai chiarezza di come stai agendo? Forse meglio chiedere ad un consulente. E, se amico, meglio.

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antonio bellecci

Sono un architetto delle scelte La mia mission: scoprire il tuo perché

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