
Nel 2007 la stampa anglosassone conia il termine PIIGS, indicando i 5 paesi dell’Unione europea ritenuti più deboli economicamente: Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna. Una bella serie su Sky – Diavoli – la ripercorre con i toni della speculazione finanziaria. A causa di conti pubblici precari, scarsa competitività delle economie nazionali ed alti livelli di disoccupazione, i Piigs faticavano a ripagare i loro elevati debiti sovrani e, rischiavano di uscire dalla zona euro e, di contribuire all’aggravamento della crisi economica internazionale iniziata nel 2008.
Cosa è successo in questi 20 anni? (Quasi) tutti questi paesi hanno lavorato sodo e, non senza grandi sacrifici, per riportare la barra dritta, come direbbe un buon marinaio: miglioramento conti pubblici e, quindi, delle loro economie, riduzione della disoccupazione, crescita,….
E l’ITALIA? La nostra splendida terra, grazie ad una decrescita ormai pluriennale ed un debito pubblico sempre crescente (circa 3.000 miliardi di €uro), non è riuscita nello stesso intento e, oggi, ha una credibilità internazionale più bassa tra tutti questi paesi (e, molti altri dell’Unione europea a dire il vero). Cosa significa in soldoni tutto questo? In un “maggiore rischio” per chi investe nei nostri titoli di stato.
Lo spread – differenziale di rendimento tra il decennale tedesco (il titolo più sicuro) e, gli altri bond europei – che identifica la solvibilità di un paese, quindi quanto l’Italia può rimborsare a tutti coloro che investono nei nostri titoli di stato, è il più alto dei Piigs: Più è alto, più è rischioso investire in quel paese: meglio investire altrove.

FONTE SOLE 24 ORE Giovedì 20 febbraio 2025
Con il Btp Valore “vado in crociera tranquillo” diceva la pubblicità; con il Btp Più “integro la pensione in modo sicuro”. Di sicuro c’è solo il fatto che il ministero dell’economia e delle finanze, che promuove questi spot, non parlerà mai dei rischi che vi ho brevemente accennato. Ma voi non vorreste esserne a conoscenza, dato che si parla dei nostri risparmi?
Secondo voi, è meglio prestare € 100 ad un amico o, prestare €10 a 10 amici diversi? Oggi, con la stessa facilità di un btp più, posso comprare un paniere di obbligazioni (prestare i miei risparmi a tante persone) ed ottenere lo stesso se non un più alti rendimenti (restituzione del capitale e degli interessi), con un rischio molto minore. Perché mai devo comprare quello di un emittente considerato poco affidabile? Perché concentrare il mio rischio, quando posso ridurlo diversificando?
E, se a tutto questo aggiungessimo anche le CLAUSOLE DI AZIONE COLLETTIVA (CACs), introdotte dal 1 Gennaio 2013, che prevedono, in determinati casi, estremi, che lo Stato che ha emesso un’obbligazione possa chiedere agli obbligazionisti di accettare il taglio del valore nominale del titolo oppure la riduzione delle cedole o, l’allungamento delle scadenze, continueremmo ad investire in BTP o, faremmo scelte diverse?
Forse meglio parlarne con un consulente, non credete?
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