Bruciati miliardi: e, quando si creano?

L’annuncio dei dazi da parte dell’amministrazione Trump, ribattezzato da alcuni media come Liberation Day, ha offerto un esempio evidente di come i mercati reagiscano in modo violento ad eventi percepiti come shock. Ahimè i media battezzano subito questa volatilità con frasi ad effetto come “bruciati miliardi”, “crollo”, “investitori in fuga”. Titoloni ad effetto: peccato che sia una semplificazione, anche piuttosto ridicola.

La Borsa è un mercato dove si scambiano titoli. A variare sono gli indici, che rappresentano una media dei principali titoli. Mentre alcuni scendono, altri possono salire. Non si brucia nulla. I famosi “miliardi bruciati” non sono soldi veri spariti, ma la valutazione teorica di certe azioni in un dato momento, il risultato di uno scambio tra chi ha venduto e, chi ha comprato.

E, se domani il titolo risale, quei miliardi “tornano”. Eppure nessuno scriverà: “ricreati miliardi in Borsa”.
Ovviamente, il valore dei miei investimenti è temporaneamente ridotto. Se investo sui mercati finanziari, so perfettamente che i mercati oscillano, traballano, mentre crescono nel tempo. Tempo e rischio sono fattori impliciti che ogni risparmiatore, quando investe, conosce perfettamente.

Eppure, in quei momenti di volatilità, l’investitore dimentica quei due aspetti e, soprattutto, dimentica i motivi che lo hanno spinto ad investire, cioè la realizzazione di suoi progetti ed obiettivi di vita: si fa prendere dal panico, vendendo le sue posizioni, proprio nei momenti quindi meno opportuni.

E così capita che, mentre gli indici si muovono come onde, il risparmiatore affonda perché non ha una rotta.

Non è il mercato il loro nemico: è la mancanza di strategia.

Le perdite finanziarie effettive infatti si materializzano solamente per gli investitori che cedono i propri titoli ad un prezzo inferiore rispetto a quello di acquisto. Chi invece mantiene il proprio portafoglio durante le fasi di volatilità del mercato conserva la possibilità di recuperare il valore quando le condizioni miglioreranno.

Molti investitori esperti sanno che i momenti di panico sui mercati sono opportunità per acquisire titoli a prezzi vantaggiosi.

Ricordiamo che mentre la mancanza di strategia ed il panico spingono diversi investitori a vendere le loro azioni ad un prezzo ribassato, dall’altro lato c’è chi le compra a quel prezzo ribassato, per poterle rivendere in futuro ad un prezzo più alto, quando le acque si saranno calmate o, l’incertezza di quei giorni sarà rientrata, traendone così un profitto.

Invece di dire “bruciati miliardi”, sarebbe più corretto dire “acquistate molte azioni a prezzi più bassi di ieri”.

La prossima volta che leggi “bruciati miliardi in Borsa”, chiediti:
chi ha venduto? chi ha comprato? e soprattutto… a chi conviene questa storia?

Published by

Avatar di Sconosciuto

antonio bellecci

Sono un architetto delle scelte La mia mission: scoprire il tuo perché

Lascia un commento